venerdì 20 marzo 2009

Il caso Eluana Englaro - Racconto di una ragazza protagonista involontaria dell’ennesima divisione del nostro popolo

Eluana Englaro, nata il 25 luglio 1970 a Lecco, morta tra polemiche e prese di posizione a Udine dopo ben 17 anni di coma vegetativo in seguito ad un incidente stradale avvenuto nel remoto 1992.
Il nostro paese, o perlomeno chi lo governa, a già avuto a che fare con casi del genere, ricordo con un po’ di tristezza il “caso” Giorgio Welby. E l’Italia? Ha avuto un problema più grosso di lei, decidere tra vita e morte, decidere le sorti dei prossimi Welby e delle prossime Eluane. Andando un attimo fuori tema presento a parere mio uno dei, a mio avviso, maggiori problemi della Nostra Nazione.
Il problema del Paese pare scontato, bisogna ritrovare la propria identità nazionale ed evitare di farsi “imbambolare” dall’Unione Europea.
UE che mette sullo stesso livello tutti i cittadini di Italia, Regno Unito, Francia, Spagna, Germania, Danimarca, Finlandia, Romania e via dicendo, ebbene no, questi paesi non lo saranno mai, mai, il nostro Paese non sarà mai allo stesso livello economico della Danimarca dove un operaio prende circa 2000 € di stipendio, mai politicamente come il Regno Unito dove si ha una monarchia costituzionale. L’Unione Europea grava sulla libertà di crescita politico-economica del Paese. Italia, Italia che (se non ci fosse stato un movimento noto a provvedere di iniziativa propria) permette di farci far mettere da un pretuncolo una moschea su un presepe cattolico natalizio, dov’è la Nostra Italia dei Patti Leteranensi del ’29? Svanita, riecheggia solo nelle sezioni di qualche Partito di estrema Destra. Perché ho parlato di tutto ciò? Cosa c’entra con la povera Eluana? Domande che ad ora paiono scontate.
L’Italia è stata divisa in due, chi era contro e chi pro alla morte della ragazza, non avendo più una guida spirituale o, perlomeno, avercela ma in senso lato per dare spazio all’europeo laicismo, comporta la sopra citata divisione e qui porta al discorso più ampio: l’eutanasia.
Eutanasia, detto dai media sembra un parolone, detto dalla Chiesa è peccato, significa “dolce morte”:è il procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica.
Il padre Beppino Englaro è stato il protagonista assoluto di questa storia, sostenendo che Eluana volesse morire, lui ormai era assalito dallo strazio di veder la propria figlia cercata di far appartenere ad un mondo a cui non apparteneva più e decise di affermare ciò che la grintosa e vivace viva Eluana non avrebbe mai pensato. Ciò stizzì perfino l’attuale premier Berlusconi, che disse le sue uniche parole da uomo “normale”: "basta crudeltà, io da padre non staccherei mai la spina", Eluana non aveva spine.
Io mi porgo la domanda, se oggi ci fosse stato il fascismo? come sarebbe andata? Sicuramente Eluana era ancora tra noi e non sarebbero suonate le campane.
Noi siamo “liberi” e “controllati”, liberi di pensarla come vogliamo e controllati nel mettere in atto il nostro pensiero, c’era una speranza di salvare Eluana con le cellule staminali, qui la chiesa dice no, interrompere l’alimentazione e averla lasciata morire, qui la chiesa dice no,
la nostra cara Unione Europea se ne lava le mani, a questo punto le domanda è lecita però nessuno mai mi darà risposta: a chi piace di più la vita?

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